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Editore: Iperborea
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788870914856
Data di pubblicazione: 28/09/2017
Numero pagine: 330
Traduttore: Paris F.
Collana: Gli Iperborei
È ancora possibile arginare la violenza con le parole? Fino a che punto la penna è più forte della spada? Di fronte a uno dei problemi più urgenti del nostro tempo, il terrorismo, Frank Westerman si mette personalmente in gioco per capire le strategie e i margini d azione di chi si affida alle armi della trattativa, del ragionamento, della persuasione: frequenta un corso per mediatori dell'Accademia di Polizia, partecipa come ostaggio alla simulazione di un sequestro aereo a Schiphol, incontra un ex dirottatore di treni, uno psichiatra che è stato tra i primi a trattare con i terroristi negli anni Settanta, e un veterano degli accordi di pace convinto che tutto è negoziabile e che finiremo per sederci a un tavolo anche con l'ISIS. In un'inchiesta lucida e appassionante che coniuga suspense narrativa e riflessione storica, etica e politica, Westerman ci proietta nel mezzo degli attentati di un commando molucchese a cui assistette da bambino nei Paesi Bassi, rievoca il suo incontro con una combattente della RAF all'Avana, ricostruisce l'escalation del terrore ceceno e della brutale repressione di Putin di cui fu testimone quando era corrispondente in Russia. E scavando nel complesso duello tra potere e dissenso armato, indaga le ragioni del dialogo contro il rifiuto di scendere a compromessi con i terroristi, chiedendosi se le attuali azioni jihadiste possano ammettere un'efficace risposta verbale. Ma non è forse la parola il pericolo più temuto da chi impone i propri dogmi con la violenza? Non è la via del confronto a garantire quella stessa democrazia che intendiamo difendere?
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