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Editore: Pacini Editore
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788869958816
Data di pubblicazione: 25/05/2021
Numero pagine: 112
Collana: Storia
Il 6 agosto del 1284, presso le secche della Meloria, specchio d'acqua antistante l'attuale porto di Livorno, a circa tre miglia dalla costa, si consumò quella che è stata definita la più grande battaglia navale del Medioevo, in cui si scontrarono le flotte di due acerrime nemiche, ovvero la Repubblica pisana e quella genovese, con gravissime perdite da entrambi le parti. La vittoria arrise però ai liguri e ciò determinò varie conseguenze, come la deportazione di migliaia di combattenti sconfitti, i quali vennero reclusi nelle prigioni della Superba, dove molti perirono di stenti ed altri furono invece liberati dopo lunghe e complesse trattative, che coinvolsero anche personaggi resi poi celebri dalla letteratura e dall'arte, quali il conte Ugolino della Gherardesca. Questo volume si snoda attraverso tali avvenimenti, poiché contiene un testo lirico di Alessandro Scarpellini che descrive, in chiave drammativa e soprattutto attraverso la voce del protagonista (un giullare pisano frutto di fantasia), le condizioni di costrizione cui furono sottoposti coloro che uscirono perdenti dal citato evento bellico, sì da trattare il concetto di libertà in senso lato. Una prima versione di Cronaca di una battaglia andò in scena, con successo, al Teatro Verdi di Pisa nel 1998 e venne peraltro apprezzata dal compianto Marco Tangheroni, noto medievista, di cui peraltro è stato allievo Alessio Bologna, il quale ha curato l'introduzione storica di questo stesso volume (Conflitti e convergenze all'epoca delle Repubbliche marinare: la rivalità tra Pisa e Genova e la nascita del Milione), ove ricostruisce i motivi della rivalità venutasi a creare tra le suddette antagoniste, per poi osservare un particolare effetto prodotto dalla battaglia della Meloria, nella fattispecie la nascita del Milione, capolavoro letterario concepito grazie al fatale incontro tra Rustichello da Pisa e Marco Polo nel carcere di Genova; lo studioso offre infine un'interpretazione critica delle pagine scarpelliniane.
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