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Editore: Pacini Editore
Reparto: Letteratura greca e latina: critica
ISBN: 9788869950889
Data di pubblicazione: 01/11/2016
Numero pagine: 175
Collana: Critica e storia letteraria
«La presente ricerca che nasce da interesse per l'epigramma funerario di tradizione epigrafica sviluppatosi nelle autrici in tempi diversi e autonomamente coltivato in lavori più o meno recenti, nessuno dei quali è qui ripubblicato, intende inserirsi nel dibattito sul complesso rapporto fra testi letterari ed epigrafici, fattosi negli ultimi anni sempre più vivace e agevolato dalla possibilità di consultare ampi archivi digitali. Il volume non vuole essere una antologia di epigrafi metriche funerarie. Con uno specimen assai ridotto di testi, pur corredati di ampio commento, si è voluto portare un contributo, si spera non inutile, all'esame delle interazioni che legano prodotto epigrafico e letteratura colta, negli ultimi anni meglio definite e precisate, ma nel contempo emerse in tutta la loro complessità. Senza escludere casi di ricezione spesso indiziata solo da fattori fonici e metrico-ritmici, o da moduli divenuti comuni nelle officine epigrafiche e specializzatisi talvolta per uno specifico destinatario, "nell'ambito di un passaggio dall'"alto" verso il 'basso' si è cercato di esemplificare molti possibili approcci, dall'imitazione consapevole, anche con tecniche proprie di poesia pseudoepigrafa, all'allusione intenzionale, all'emulazione, di volta in volta verificate tenendo presente, è ovvio, il livello di letterarietà del prodotto epigrafico. Si è dedicata attenzione anche al processo inverso e in genere all'influenza reciproca fra carmina epigraphica e poesia letteraria riguardo a temi e linguaggio poetico, prospettiva difficilmente trascurabile anche se non verificabile sempre con sicurezza, visto il ridottissimo numero di tituli superstiti del I sec. a.C. e considerato che la tradizione dell'epigramma funerario latino ha scarse attestazioni letterarie prima di Marziale. Nel valutare la circolazione di motivi e moduli espressivi da e verso letteratura colta si è ritenuto di non poter ignorare la prospettiva offerta da più recenti approcci metodologici che mettono in guardia dal proporre facili corrispondenze anche in presenza di affinità formali quando è in gioco l'esigenza di comunicare istanze spirituali condivise in tutto il mondo antico e da sempre connaturate nell'uomo. Casi nei quali si è cercato di mostrare che indagini condotte per affinità tematiche consentono interessanti spunti di riflessione per l'esegesi di testi sia letterari sia epigrafici. Si è ritenuto infine di non limitare l'esame al milieu linguistico, stilistico o letterario, che certo è spia sicura del grado di cultura e capacità versificatoria dell'anonimo autore, ma che talvolta si rivela chiave esegetica insufficiente all'esegesi del testo epigrafico. Allargando l'orizzonte dell'indagine, si è voluto verificare, al di là dell'emozionalità epigrafica, come e fino a che punto l'epigramma funerario su pietra sia condizionato o reagisca a situazioni sociali e ai suoi mutamenti, all'affermarsi di mode e consuetudini di vita, più in generale a fatti di evoluzione della società altrimenti ricostruiti; inserire l'epigrafe e il monumento che le fa da supporto in circostanze extraletterarie ha consentito di spiegare meglio l'emergere di alcune modalità epigrafiche e in un caso, illustrato nella prima parte, di interpretare una tipologia epigrammatica non facile da definire...» (Dalla Premessa di Maria-Pace Pieri)
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