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Editore: Ombre Corte
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788869480287
Data di pubblicazione: 24/03/2016
Numero pagine: 119
Collana: Cartografie
Il rapporto di Walter Benjamin con il fascismo è solitamente ricondotto ad alcuni episodi frammentari: l'intervista al fascista francese Georges Valois, la recensione a un libro curato da Ernst Jünger, alcuni riferimenti contenuti nell'"Opera d'arte" e nelle tesi "Sul concetto di storia". In realtà, dal viaggio in Italia agli ultimi giorni della sua vita, il filosofo tedesco non ha mai smesso di lavorare segretamente a una teoria del fascismo con la quale dare un significato razionale al fenomeno politico più sconvolgente della prima metà del XX secolo. Nel momento stesso in cui si impegna a correggere i fondamenti dogmatici del marxismo volgare e a fornire una propria versione del materialismo storico in funzione dell'avvento di grandi media di massa come cinema e radio, Benjamin elabora una teoria del fascismo nella quale nulla viene trascurato: dai fattori storici (le conseguenze del processo di modernizzazione e il problematico progetto dei Lumi) e strutturali (la crisi economica europea nel Primo dopoguerra), a quelli sovrastrutturali (l'estetica fascista con il suo culto della personalità creatrice e la sua prassi monumentalistica) e intrapsichici (il Duce come padre degenere desideroso di durare in un'eternità di crimini). Alla fine della sua ricostruzione, l'autore dimostra che se c'è un punto in cui questa teoria di Benjamin concorda con alcune riflessioni prodotte dal pensiero della seconda metà del XX secolo (almeno quello più sperimentale) sulle nuove forme di fascismo...
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