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Editore: Ombre Corte
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788869480171
Data di pubblicazione: 15/10/2015
Numero pagine: 259
Collana: Americane
Da oltre due secoli gli Stati Uniti vengono considerati il paese della democrazia per antonomasia, la terra della libertà, dell'autogoverno, del pluralismo, della partecipazione politica aperta a tutti: un'immagine e un mito che agli inizi dell'Ottocento furono consacrati da "La democrazia in America" di Alexis de Tocqueville, e che ancora oggi appaiono ben vivi, come testimonia anche la retorica del "grande paese democratico", che in Italia sistematicamente accompagna ogni discorso sulla politica degli Usa. Ma quanto è effettivamente democratico il sistema politico e sociale statunitense? A un esame approfondito, come quello condotto nelle pagine di questo libro, esso rivela contraddizioni e carenze profonde: una partecipazione elettorale tra le più basse dell'Occidente, meccanismi di voto esposti a forzature e distorsioni, una dilagante influenza delle lobby economiche, una progressiva concentrazione dei media, un impoverimento del discorso pubblico, crescenti disuguaglianze economiche e sociali, il persistere di vistose discriminazioni razziali, una strisciante limitazione di alcune fondamentali libertà civili in nome della lotta al terrorismo. L'elezione di Barack Obama nel 2008 ha rappresentato una discontinuità significativa rispetto agli equilibri tradizionali dell'establishment, ma nonostante i suoi notevoli sforzi innovatori, l'azione del primo presidente afroamericano non ha alterato in modo sostanziale i principali aspetti strutturali...
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