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Editore: Eir
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788869331169
Data di pubblicazione: 20/01/2014
Numero pagine: 93
Traduttore: Pavia A.
Collana: Asce
Nelle righe di una lettera alla poetessa Natalie Clifford Barney, "l'Amazzone", la Cvetaeva va alla ricerca dell'amore puro, vero, l'amore che non cerca altro al di là dell'oggetto del proprio amore, che non ha bisogno di altro. I veri amanti - Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, l'Amazzone e Achille, Sigfrido e Brunilde - non hanno futuro e non hanno figli, "non hanno che quel presente fatto del loro amore". Un amore infecondo, che rinuncia al figlio. Quella che sembra essere l'unica imperfezione dell'amore tra donne, l'impossibilità di "avere un figlio da lei, una piccola te da amare", nel fluire delle parole diventa il vero punto di forza: "Unico punto debole che rovina tutta la causa. L'unico che la salva". È un percorso interiore faticoso, la cui difficoltà emerge nella scrittura tormentata e spezzata della Cvetaeva, ma alla fine si arriva alla vera consapevolezza di sé e dell'amore: "Non ho avuto bisogno di rinnegarmi per diventare donna, ho dovuto soltanto lasciarmi andare nel profondo del mio io e lasciarmi essere. Senza rottura, senza ferita, senza appassire". Un testo struggente sull'amore fra due donne, che tocca però i nodi sensibili di ciascun essere umano rispetto agli interrogativi esistenziali che ogni incontro con l'essere amato provoca dentro di sé. Prefazione di Erri De Luca. Introduzione di Annalisa Comes.
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