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Editore: Sandit Libri
Reparto: Economia domestica e vita familiare
ISBN: 9788869286834
Data di pubblicazione: 21/05/2025
Numero pagine: 130
Se fossimo vissuti ai tempi del Proibizionismo americano, la parola di passo per entrare in un bar Tiki sarebbe stata Aloha! Sì, aloha è la parola giusta poiché è innanzitutto un saluto, ma al tempo stesso è un arrivederci. Esprime affetto e tenerezza, ma è anche un segno di pace. E soprattutto è un saluto tipico di una regione geografica lontana da noi, circondata da un Oceano e protagonista di film di avventure, come Gli ammutinati del Bounty o musical romantici, Blue Hawaii con di Elvis Presley. E sono proprio quei colori sgargianti, le orchidee, le atmosfere tropicali che ispirano il tema di questo libro: i Tiki cocktail, la loro storia e le numerose ricette. Apparsi negli anni 30 grazie a due geniali bartender, Donn Beach e Trader Vic, si diffusero velocemente nella West Coast americana, soprattutto in California, in quella Hollywood frequentata da attori e cantanti. L'ascesa del fenomeno Tiki raggiunge l'apice negli anni 50 e influenzò il cinema, la moda e l'architettura. Il fenomeno continuò anche negli anni 80, con le camicie sgargianti di Magnum P.I., ma soprattutto con il chiringuito di Tom Cruise nel film cult Cocktails (1985): esso rappresentò quell'oasi di pace e tranquillità, meta ambita non solo di turisti. Ma veniamo ai contenuti: si parte dalla storia della miscelazione Tiki, vengono analizzati i distillati principali (i vari tipi di Rum), gli altri distillati, dalla Cachaça al Pisco, fino ai vari tipi di sciroppi in uso. Si introducono anche ingredienti inusuali, andando oltre alla miscelazione classica: ma innovativi e originali per i tiki: dallo sciroppo di cannella all'honey mix, passando per il Falernum. Altri riferimenti sono al tipo di frutta da utilizzare e perché, fino alle decorazioni floreali (i fiori edibili) e le erbe aromatiche. Un ampio capitolo è dedicato agli strumenti di miscelazione (sì, potete metter su il vostro angolo del bar in casa) e ai bicchieri più comuni usati nei Tiki cocktail: dalla classica mug all'hurricane. Un ampio capitolo è naturalmente dedicato alle ricette, da quelle celebri, come il Suffering Bastard e il Mai Tai, a quelle tradizionali, dal Fog Cutter al Blue Hawaii, meno note al grande pubblico. Vi sono anche delle interpretazioni d'autore e non poteva mancare una trattazione dedicata ai cocktails analcolici; e considerato che abbiamo parlato di angolo del bar casalingo, l'ultimo capitolo illustra l'organizzazione di una festa Tiki in casa (o nel locale dove lavorate), compresa una cena con abbinamenti gastronomici ad hoc. Insomma, è un manuale di cocktails Tiki, ma nel contempo anche una guida per o più curiosi che vogliono andare oltre uno Spritz e un Kevin Lomax. Allora, buon viaggio! Aloha!
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