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Editore: Bononia University Press
Reparto: Architettura
ISBN: 9788869237539
Data di pubblicazione: 08/11/2021
Questa pubblicazione è il resoconto di studi, analisi e riflessioni su documenti e reperti reali presi in esame di quel che resta di Villa Forni Cerato a Montecchio Precalcino, Vicenza. La pubblicazione è testimonianza di uno stato di fatto di abbandono o scarsa attenzione al valore dell'oggetto. L'articolazione dei vari capitoli è trattata in forma di storia di significati e contenuti narrativi perché nella storia si esprime il testo con il suo sviluppo dei fatti, mentre con il racconto si cerca di fare emergere l'esposizione della situazione. Questa villa di Andrea Palladio è una delle diverse occasioni che l'architetto ebbe di intervenire con un progetto in un impianto medievale preesistente. È un'architettura che si può intendere come opera aperta in divenire e il suo recupero è tutto interno alla "cultura del progetto", in grado di riannodare i fili di una trama che si è dipanata nel corso di cinquecento anni. Si può affermare che questo libro sia, nel senso più ampio del termine, la riflessione di un architetto che fonda la propria idea della disciplina sulla costruzione dell'opera e ciò significa credere che l'architettura sia un campo preciso, razionalmente costruito, al cui interno ogni operazione possiede un contenuto definitivo. Gli annessi ruderi medievali hanno posto il problema di dover scegliere se conservarne i lacerti oppure ricostruire secondo la logica del "com'era dov'era", oppure ancora, conservare le parti superstiti aggiungendo un segno contemporaneo che ne consenta nuovi usi e nuova vita. Il filo rosso che collega tutto il racconto sulla Villa, mira ad annullare ogni aggettivo con cui si vuole definire un architetto per meglio precisarlo: impreparato, arrogante, grezzo, oppure: colto, stravagante, artista, nella misura in cui l'analisi delle tecniche di espressione sono considerate un linguaggio unitario basato su una visione univoca dell'architettura. Impensabile una proposta che non tenga vivo un preciso obbiettivo o che non contenga una costruita e coerente visione intellettuale dell'opera analizzata. Lo sviluppo dei vari capitoli e la specificità dei singoli paragrafi sottolineano l'articolazione organica di un'idea che vuole mettere in evidenza il metodo adottato per l'esposizione del tema e che va oltre i caratteri stessi della ricerca, rimarcando ancor più la diversità di approccio e di lettura tra essere storici o critici, oppure semplicemente architetti che però non intendono sostituirsi agli specialisti inventando nuove figure di analisti, né tanto meno assumere il "loro" punto di vista. In definitiva questo è il viaggio temporale di tre anni intrapreso da un architetto progettista dentro il corpo fisico di Villa Forni Cerato, confrontando e interpretando l'opera con la storia e i maestri della disciplina. Ma può un architetto o un progettista prescindere dalla storia? Di più, senza costruire una propria storia?
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