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Il protestantesimo ha modellato una sua etica del lavoro che oggi, in un tempo di decrescita e soprattutto di riarticolazione delle forme del lavoro - dallo smart working allo sfruttamento dei migranti, dall'informatizzazione dei processi produttivi alla delocalizzazione industriale, fino a scelte radicali che coinvolgono nuovi stili di vita - va ripensata e reinterpretata. I cambiamenti in atto, infatti, ci pongono problemi inediti che vogliamo discutere in chiave teologica ma anche economica, sociale, giuridica, politica. Questo libro è un invito a riscoprire l'attualità di una riflessione sul lavoro e anche la rilevanza che esso occupa nell'azione pubblica e nella testimonianza delle chiese evangeliche. Saggi di Luigi Alfieri, Luigi Berzano, Biagio De Giovanni, Donato Di Sanzo, Paolo Ferrero, Leonard Mazzone, Paolo Naso, Tonino Perna, Sergio Rostagno, Debora Spini, Letizia Tomassone, Ilaria Valenzi. «Se vogliamo rivolgerci, come è nostro compito, allo spazio pubblico per inserire la nostra testimonianza nella democrazia discorsiva, i mutamenti in corso nel mondo del lavoro, con le loro ricadute sulla tenuta dello stato sociale, di cui siamo stati finora beneficiari, sono uno dei segnali più emblematici e in molti casi drammatici, di ciò che si profila per la nostra società nell'immediato futuro. Il lavoro è nel nostro mondo una dimensione essenziale di una vita libera e dignitosa. Abbiamo qui, come protestanti, una responsabilità e spero una sensibilità particolari, tanto più che, dalla Riforma del xvi secolo in poi, abbiamo visto nel lavoro un aspetto fondamentale della postura responsabile nel mondo che discende dalla nostra vocazione» (dalla prefazione di Daniele Garrone)
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