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Editore: Nuova Prhomos
Reparto: Denominazioni e sette cristiane
ISBN: 9788868537128
Data di pubblicazione: 01/03/2023
Numero pagine: 112
"Non si può definire alta, certo è snella e chi la guarda fissa l'attenzione sul suo volto". L'autore inizia così ad accompagnare, negli anni dell'adolescenza, Maria di Nazareth. Apparentemente non ha nulla di straordinario rispetto alle sue coetanee, ma sia per la sua bellezza, che attrae e incuriosisce spontaneamente l'osservatore, sia per la sua accorata premura verso i piccoli e gli emarginati, rivela una "serietà regale" e "una forza altera" che "carpisce l'interesse degli astanti" che non si "vergognano a guardarla". Ma quel suo chinare la testa "guardingo...racchiude il delicato sapere di sé in età da marito, o anche una saggezza tramandata". Maria appartiene al popolo ebreo "che fa da sostegno alla sua sensibilità" tanto che "ella vive nella stessa fede del padre, s'innesta sicura nella certezza della madre...Il padre e la madre hanno infuso nella figlia la conoscenza accurata della loro gente...l'attesa, la promessa del Messia". L'autore, quindi, delinea con efficacia e icastica immaginazione il contrasto tra la miseria della condizione presente dell'abitante della Palestina, ridotto in schiavitù dall'imperialismo romano, e la luminosa certezza custodita dagli anziani ebrei dell'avvento del Liberatore che farà di nuovo grande l'attuale resto di Israele. Maria intanto cresce, aiuta in casa, cura le pecore, soccorre le persone più bisognose e più emarginate e i genitori scelgono per lei il falegname Giuseppe; insieme a lui preparano la loro nuova casa, in cui abiteranno dopo il matrimonio. E infatti viene il momento in cui Maria vi si reca, secondo l'usanza delle ragazze ebree che cominciavano ad abitarvi prima di convivere con lo sposo prescelto: "Quando entra nella sua dimora, due cose l'accolgono con veemenza: l'odore ed una vampata di tenero affetto per Giuseppe...Maria è felice, c'è profumo di legno appena lavorato e tutto dà un senso di solida grazia...C'è qualcosa di antico nella casa: stranamente, perché tutto è nuovo, c'è un umile e forte splendore diffuso, probabilmente vivente nella luce che pervade la stanza...Maria si siede sulla panca e guarda la porta... rimane a lungo così, quanto non si sa, quanto l'uomo non sa, non gli viene dato di sapere. E non gli viene dato di sapere dei pensieri che immergono Maria. L'uomo resta (anche lui illuminato dalla luce) avanzo palpitante in un angolo...La notte lo scova chino su di sé, gemente in un grande, infinito dolore". Così l'autore delinea il contrasto fra la figura di Maria, serena e immersa nel profondo silenzio dell'attesa di Qualcosa di grande, e l'uomo, piegato da un'infinita sofferenza, a cui non resta che implorare mormorando: "dammi di vedere Te poco lontano nel tempo, nel luogo mai visto ed io, vivente, possa posare le mani sul Tuo legno". Il "Sì" di Maria all'angelo trasformerà quindi quella povera casa nel punto centrale della storia passata e futura: a partire da questi Fatti i discendenti di Adamo potranno scegliere se diventare nuove creature, figli dello stesso Padre, e potranno trovare il senso della propria vita e del proprio soffrire.
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