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I sensi e il pudore. L'Italia e la rivoluzione dei costumi (1958-68)
Azara Liliosa

I sensi e il pudore. L'Italia e la rivoluzione dei costumi (1958-68)

Editore: Donzelli

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788868438500

Data di pubblicazione: 25/10/2018

Numero pagine: IX-229

Collana: Saggi. Storia e scienze sociali


24,00€
Si fa attendere

Sinossi

«Tutta colpa della Merlin»: è questa l'accusa che ricorre nel dibattito pubblico in seguito all'approvazione della legge del febbraio 1958 che abolisce in Italia la regolamentazione della prostituzione. Sui giornali e per le strade non si parla d'altro, e in fin dei conti la legge è un ottimo pretesto per cominciare ad affrontare, in maniera sempre più diretta, un argomento rimasto a lungo tabù. Sono gli anni in cui si discute dello scandalo delle prostitute che, non più murate nelle case chiuse, circolano liberamente e sono considerate un pericolo per la morale degli italiani: il contatto con le «veneri vaganti», si dice, può corrompere i minori, provocare una recrudescenza della sifilide, la proliferazione del «terzo sesso», e in sintesi produrre una decadenza morale. Sono anche gli anni in cui clamorosi casi di cronaca portano alla luce l'esistenza di altre modalità messe in atto per proseguire uno sfruttamento delle donne che la legge Merlin non ha potuto frenare del tutto. Attraverso lo studio di carte processuali, atti parlamentari, fonti d'archivio inedite e articoli di giornale, il volume racconta il periodo a cavallo tra l'approvazione della legge e la rivoluzione del '68. Un periodo di grande fermento, di cambiamenti e innovazioni in ogni campo, incluso quello della moralità e della sessualità, in cui però spesso il «vecchio» fatica a cedere il passo al «nuovo»: ingenti risorse emotive e istituzionali sono profuse per dimostrare che gli italiani non sono ancora pronti a celebrare la fine di una sessualità «irreggimentata», che si ritiene tuteli la famiglia borghese tradizionale. Il caso della «Zanzara», scoppiato al Liceo Panini di Milano, mostra però come le spinte propulsive verso il nuovo esercitate dalle giovani generazioni siano inarrestabili: seppure arginata sotto i colpi di una legislazione penale in cui persistono elementi del regime fascista, poco si potrà fare per arrestare la marea. I gusti, le abitudini, i desideri degli italiani stanno ormai mutando, con buona pace della buoncostume.

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