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Jiroft. La civiltà che non c'era
Vidale Massimo

Jiroft. La civiltà che non c'era

Editore: Scienze e Lettere

Reparto: Storia del mondo antico. archeologia

ISBN: 9788866871842

Data di pubblicazione: 25/07/2020

Numero pagine: 252

Collana: Il novissimo Ramusio


32,00€
Si fa attendere

Sinossi

"Questo libro racconta il contributo italiano e specificamente di ISMEO alle prime, pioneristiche fasi della scoperta della civiltà di Jiroft (molto probabilmente l'antico paese di Marhasi delle fonti mesopotamiche). Come in ogni inizio, a incertezze e passi falsi si sono accompagnati colpi di fortuna e improvvisi squarci di luce. Il contributo italiano, come narrano le stesse pagine di questo libro, è un episodio della prosecuzione delle ricerche - tanto innovative quanto vigorose - lanciate dall'IsMEO tra gli anni '60 e '70 del secolo scorso nelle valli interne del margine est dell'Altopiano iranico. In questa vasta e inesplorata regione, Giuseppe Tucci, e successivamente Gherardo Gnoli avevano ipotizzato l'esistenza di importanti radici preistoriche della civiltà iranica; intuizioni ben presto intensificate e avvalorate dal decennio di fortunati scavi condotti da Maurizio Tosi nel bacino endoreico del Sistan (1967-1975). La sua scoperta della 'Città Bruciata' (Shahr-i Sokhta) avrebbe per sempre dilatato le quinte della prima urbanizzazione dell'Asia Media ai margini del Balocistan, vasta e frastagliata cerniera geopolitica tra Iran e subcontinente indo-pakistano. Il panorama di fitti legami e scambi, di avventure politiche, di mutua condivisione di ontologie e tecniche tra Mesopotamia, Iran e India antica che sta emergendo negli ultimi anni identifica nella civiltà di Jiroft-Mar?asi un protagonista importante, sino a due decadi addietro quasi dimenticato. La scoperta in loco di tavolette (e altri supporti) con iscrizioni del III millennio AEC, con tutte le difficoltà del caso, promette ulteriori sviluppi. La nostra Associazione internazionale è oggi lieta e orgogliosa di aver affiancato noti studiosi iraniani, come Youssef Madjidzadeh e Mansour Sajjadi, e la Cultural Heritage, Handicrafts and Tourism Organization of Iran (ICCHTO) in questa nuova fase di eccezionali scoperte archeologiche, che meritano di essere conosciute dal pubblico italiano in parallelo alle altre grandi culture del Vicino e Medio Oriente antico." (dalla prefazione di Adriano Rossi - PRESIDENTE ISMEO)

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