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Editore: DeriveApprodi
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788865482148
Data di pubblicazione: 16/11/2017
Numero pagine: 174
Traduttore: Ciervo A.
Collana: DeriveApprodi
Il 1917, la Rivoluzione sovietica: una pratica di democrazia radicale, diretta e consigliare, che si dà forma espressiva nei soviet. Dagli scioperi di Parigi ai sindacati operai americani, dalla rivoluzione messicana agli anarchici spagnoli, l'esperienza della democrazia espressa agli albori della rivoluzione è ciò che ne ha sancito anche il successo mondiale. Ed è proprio ciò che Lenin requisisce col partito bolscevico, trasformando queste istituzioni politiche in organi inerti. A prevalere saranno così lo Stato, il partito, l'organizzazione militare, la burocrazia e la disciplina, che nei socialismi realizzati annienteranno le forme di autogoverno degli albori della rivoluzione. Ripartire dall'esperienza dei soviet significa immaginare le forme presenti e a venire di una rivoluzione che ha anzitutto cercato un'emancipazione nella pratica della democrazia diretta, tornando a leggere quell'ombra dell'ottobre '17 per contrastare, oggi, le nostalgie reazionarie per Stato e nazione, populismi e forme autoritarie della politica. In questo senso, il fallimento dei comunismi va inteso come il collasso di un potere centralista, statalista, verticista che non smette di riproporsi nel pieno dei sistemi politici neoliberali. Oggi, «potere ai soviet» significa dunque immaginare le forme di autogoverno che animano le richieste di democrazia e partecipazione dei movimenti e delle pratiche del comune emerse negli ultimi decenni.
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