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Editore: Universitalia
Reparto: Arti ricreative. spettacolo. sport
ISBN: 9788865072141
Data di pubblicazione: 22/12/2011
Numero pagine: 166
L'Italia liberale costituisce la fase ideologicamente e metodologicamente decisiva per il sistema di educazione fisica introdotto nel nostro Paese fra Otto e Novecento. Adottando a modello di riferimento la ginnastica militarista e nazionalista d'impronta prussiana, il Piemonte sabaudo, motore del processo d'unificazione politica, estenderà tout court al resto della penisola questa prassi, prolungandola alle stesse palestre scolastiche. Il volume ripercorre tale fenomeno dal Risorgimento sino allo "spartiacque" della Legge Francesco De Sanctis (1878) sull'obbligatorietà della ginnastica educativa nelle scuole del Regno. Focalizza i contrasti tra le due principali scuole di "pensiero" ginnico: la "torinese" (etico-militarista) di Rudolf Obermann e Felice Valletti opposta alla "bolognese", della "ginnastica razionale", di Emilio Baumann. Entrambe superate, sul finire del secolo, dalla modernità del fisiologo positivista Angelo Mosso, il maggior teorico italiano dei "giochi sportivi" di matrice anglosassone. Infine, si sofferma sulle accademie della Farnesina a Roma (maschile) e di Orvieto (femminile) e sulla forte politicizzazione subita da ginnastica e sport in regime fascista.
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