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Editore: Firenze University Press
Reparto: Architettura
ISBN: 9788864535197
Data di pubblicazione: 11/09/2017
Numero pagine: 194
Collana: Studi e saggi
"I contadini che coltivano la terra costruiscono terrapieni e muri, a proteggere la loro fatica antica dall'acqua che scorre o dalle mandrie che la arano. I pastori portan sui muli o sui cavalli le loro tende, che son pali e tappeti, e le montano alla sera dove pensano di poter trovare all'indomani erba buona per le bestie. I pescator stan sul bordo dell'acqua e fan palafitte coi piedi a mollo, per calare le reti che con loro pulegge e i rimandi son da sole architetture fatti di fili. Più o meno così l'umanità ha imparato a costruire. Alberto Pireddu è un architetto colto e raffinato (fin troppo a tratti). Facitore di forme e al contempo studioso attento, le cui radici saldamente radicate nel sentire mediterraneo si spingono qui a indagare quel particolarissimo rapporto che segna il confine tra terra e cielo, e talvolta, tra terra, mare e cielo. Imparare a badare a un luogo con lo sguardo. Cioè a dire, farsene carico. Guardando e trasfigurando, a un tempo, in un pensiero profondo capace di generare progetto. I prismi regolari di Portela non solo si rivolgono al mare consentendo sguardi ammirati sull'orizzonte oltre la superficie che non sta ferma mai, ma con la loro stessa presenza si prendon cura del luogo e se ne fanno attori. Il guardare è qui un atto capace di badare e trasformare al contempo. Molto di più di un panorama ottocentesco, balcone animato dall'ammirazione, il belvedere è un atto di responsabilità verso il paesaggio. Questo guardare mirato è insieme atto di analisi e progetto."
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