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Tradizione e poesia nella prosa d'arte italiana, dalla latinità medioevale al Boccaccio
Schiaffini Alfredo

Tradizione e poesia nella prosa d'arte italiana, dalla latinità medioevale al Boccaccio

Editore: Edizioni di Storia e Letteratura

Reparto: Letteratura italiana: critica

ISBN: 9788863725810

Data di pubblicazione: 14/12/2021

Numero pagine: 220


36,00€
Esaurito

Sinossi

«Come utente sono lieto di porgere un riconoscente saluto a quella Tradizione e poesia che da trentacinque anni (e anzi da qualcuno di piò per i capitoli anticipati in periodici) è un livre de chevet dí qualsiasi italianista e medievalista. Questo libro, nato quand'ero studente io, da molto tempo è sulla lista dei « classici della disciplina » (lista contenente varie decine di titoli indicativi, ma naturalmente aperta) di cui soglio consigliare la lettura agli studenti di filologia romanza. Posso rivelare che Tradizione e poesia è per solito ín testa alle preferenze, in concorrenza qualche volta con Spitzer e Auerbach : segno che la trasparente e mai greve, per quanto documentatissima, esposizione d'un ambito un tempo fra i meno indagati della nostra cultura letteraria attrae ancora lettori di cui solo una tenue minoranza si destina alla specialità. Tanto meglio, direi, per l'inseminazione di certe nozioni e concetti fondamentali. Auguro che la nuova edizione adempia ancora a lungo a questo ufficio. Il libro di Schiaffini si può definire un libro "fiorentino" perché si lega strettamente all'insegnamento di cui l'autore aveva fruito presso quello che allora si chiamava il R. Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento : qualcosa che porta testimonianza in favore dell'Italia imita, e del quale nella odierna manca l'equivalente. In particolare Schialfini vi è fedele, come si è poi sempre mantenuto, allo stimolo del suo maestro e corregionale Ernesto Giacomo Parodi, precursore di alcune moderne ricerche, che inevitabilmente si sono venute via via precisando e meglio calettando. E un altro nome di "fiorentino" l'autore si compiace di citare e seguire quanto può, quello di Francesco Maggini, giustamente proclamato da Cesare Segre (che postilla subito : "seguito a poca distanza da Alfredo Schiaffini") "l'iniziatore dello studio scientifico dei nostri volgarizzamenti"...» (Dall'Introduzione)

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