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Primo volume della collana "Le Sisyphe Heureux", questo libro affronta la questione dell'uso del linguaggio inteso tanto come strumento di libertà, quanto come possibile mezzo per la manipolazione dell'opinione, dell'immaginario e dei comportamenti. Dai ragionamenti sulla forza persuasiva dei linguaggi in ambito letterario, giornalistico, saggistico, dei media e dei social media, nel passato e oggi, che riguardano fasi di passaggio e trasformazione della storia, fino alle strumentalizzazioni ideologiche, tipologie differenti di linguaggi sono qui studiate nei loro impieghi particolari concernenti la comunicazione e la divulgazione dell'informazione e delle cronache attorno a problemi, "casi", tematiche, nel plasmare e diffondere immagini di identità individuali e nazionali tra parzialità, ambiguità, censure, travestimenti e problematizzazioni. Filo conduttore dei saggi - che abbracciano la letteratura dalle origini delle culture moderne al presente, la comunicazione giornalistica e personale, cartacea e web, il dibattito filosofico e la saggistica - è il problema universale dell'esercizio del giudizio critico e della libertà individuale in relazione all'affermazione di un'identità, del singolo o di un gruppo, di un'epoca o di un territorio. Sollecitato anche dalla contingenza storico-sociale ed economica che stiamo attraversando e da riflessioni sulle modalità di narrazione di eventi e situazioni, questo volume offre un ventaglio di immagini e di discussioni, passate, recenti e contemporanee, di forte sostanza e importanza, e invita a soffermarsi sulle dinamiche e forme della comunicazione vera/falsa, in un intreccio tra discipline e prospettive di studio che si completano e si integrano vicendevolmente.
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