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Editore: Bonanno
Reparto: Diritto
ISBN: 9788863182828
Data di pubblicazione: 14/12/2021
Numero pagine: 251
Collana: Scaffale del nuovo millennio
«Il Presidente Salvatore Cianci non era solo un magistrato, con una carriera costellata da numerosi incarichi prestigiosi e di grande responsabilità. Era uno dei personaggi di spicco di un cenacolo di giuristi, che mi riporta all'adolescenza e che ha segnato la mia crescita umana e intellettuale. I ricordi si riallacciano a quelli legati a mio padre, anch'egli magistrato, e carissimo amico di Turiddu Cianci (è questo il nome in dialetto, con il quale mi piace ricordarlo; cioè, da amico di famiglia). Vi era un tempo in cui i giuristi colloquiavano e dibattevano, anche fuori dalle aule giudiziarie, mossi dalla voglia di confronto delle rispettive tesi e per il puro piacere della speculazione giuridica. Turiddu Cianci era un magistrato attento e scrupoloso, al corrente delle evoluzioni della dottrina e della giurisprudenza, terzo ed equilibrato. Consapevole che un'applicazione formalistica della previsione legislativa avrebbe rischiato di dar luogo a un'ingiustizia ("sum-mum ius, summa iniuria"), prediligeva un'interpretazione, che, pur badando alle ragioni sostanziali, tuttavia non si sarebbe mai piegata ad esse, distorcendo la "ratio legis". Conscio dell'imperfezione della norma (come ogni atto umano), specie a causa dell'evoluzione dei tempi, non avrebbe mai posto in essere un'esegesi creatrice di fatto di una nuova disposizione, diversa da quella consacrata nei codici. Tale travaglio traspare dai suoi scritti e rappresenta la voce della coscienza di un servitore dello Stato, che si arresta sul limite delle facoltà concessegli dall'ordinamento nella convinzione che il mutamento spetta solo al potere legislativo. Non un semplice esecutore del precetto giuridico, bensì un uomo, la cui sensibilità intellettuale lo conduceva a preoccuparsi della difficile condizione delle persone amministrate o nei cui confronti aveva contribuito a esprimere il verdetto finale...» (Dalla Prefazione di Roberto Centaro. Presentazione di Vittorio Sgroi.
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