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Sotto il titolo di "Frattura metabolica e Antropocene. La distruzione capitalistica della natura" viene qui proposta un'antologia di tredici saggi scelti dai due curatori del volume, collegati dal comune filo rosso di rifarsi tutti, sotto il profilo teorico o empirico, alla teoria della "frattura metabolica" o della "frattura nel ricambio organico" fra uomo e natura (Stoffwechsel), tramite la quale, soprattutto sulla scorta degli studi del chimico tedesco Justus von Liebig, Marx affrontava la questione dell'impatto della produzione capitalistica sui cicli vitali della natura e sul lavoro umano. Gli autori degli articoli, John Bellamy Foster, Ian Angus, Paul Burkett ecc., tutti di orientamento ecosocialista, dalle pagine della "Monthly Reviw", di Climate&Capitalism e altre riviste, riabilitando tanto Marx quanto Engels dall'accusa di una sorta di "prometeismo" che li vedrebbe estranei alle questioni ambientali, dimostrando anzi come l'intera loro opera offra una prospettiva critica sia economica che ecologica. Sottolineano inoltre come i concetti di "metaboslimo" e "frattura metabolica", si prestino a un'analisi efficace dell'attuale crisi climatica e come supporto tecnico delle lotte politiche nell'epoca dell'Antropocene.
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