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Editore: Manni
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788862660228
Data di pubblicazione: 25/01/2008
Numero pagine: 172
Sedici scrittori si cimentano con il tema più difficile: scrivere qualcosa su un ghigno sardonico al quale faceva un baffo - à la Duchamp - perfino quello ineffabile della Gioconda e che ha dato luogo a molteplici variazioni. È il sorriso di Robert Allen Zimmerman. Già, perché Bob Dylan è molto più di un cantante. È icona, rockstar, poeta, cialtrone, ebreo, cattolico, visionario, narciso, misantropo. Un uomo che ha avuto come unico Dio - e come grandissimo dono - l'elusività. E siamo noi a farne le spese. Avendo attraversato le generazioni come un politico della Prima Repubblica - elettrico e sballato, va detto - Dylan si è rispecchiato tanto nei coetanei quanto in chi è nato quando la sua vena si stava già (momentaneamente) inaridendo. Ha ballato con i nonnini e bevuto con i pischelli, ripudiato la luce e trovato il folk, perso la voce e acceso l'elettricità, ha sparato versi meravigliosi e ingoiato sonore cantonate. Eppure ancora non ha trovato il suo cantore. Raccolta la sfida, sedici autori si sono lanciati nell'impresa di restituire narrativamente un personaggio tanto ambiguo, prendendolo di petto o sfruttandolo come colonna sonora epocale e personale, ripudiandolo o ricamando sulle infinite suggestioni dylaniate. Ne è uscito questo libro, un diamante pieno di sfaccettature in cui ogni luccichio differisce dall'altro, eppure tutti contribuiscono ad abbagliare.
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