Con ogni acquisto su Bookdealer sostieni una libreria indipendente del territorio.
Editore: Pequod
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788860680907
Data di pubblicazione: 23/04/2010
Numero pagine: 208
Traduttore: Manoukian H.
Collana: Pequod
Bisogna aspettare "I giardini di Silibdar," edito nel 1935, per conoscere non solo le storie di principi e combattenti, di santi e religiosi armeni, ma anche quelle del popolo armeno e della sua vita quotidiana. Zabel Yessayan, attraverso i ricordi d'infanzia, coglie l'anima della sua città, Costantinopoli, ci racconta la vita del popolo armeno del tempo - ma ci sono anche i turchi e i greci - attraverso una galleria di personaggi, con la tessitura dei loro giorni e l'intreccio dei loro drammi. Spicca tra tutti la figura della nonna, Dudu, la sua difficile e rischiosa fanciullezza sotto il dominio assoluto dei giannizzeri, la sua vergogna della più piccola effusione: separata dal figlio (zio Khacig, che ha l'ardire di disprezzare i doveri della tradizione prendendo per moglie la ragazza amata) a causa di pregiudizi secolari, tormentata da una nostalgia reciproca, quando finalmente lo incontra si scambiano solo poche parole, nonostante la voglia di buttarsi l'una nelle braccia dell'altro. Zio Artin amudja, armeno fino al midollo, i pescatori e i barcaioli dei quartieri poveri, l'eterna diatriba tra ricchi e poveri, l'egoismo degli eredi degli amira, che sopravvivono odiando tutto e tutti, la vanità predominante nella classe dei ricchi, insomma l'insofferenza reciproca degli armeni, la schiavitù, la soggezione allo straniero, la delazione.
Registrati gratuitamente e ottieni subito un codice sconto per il tuo primo acquisto.