Sinossi

Il ritrovamento di un manoscritto della fine del sec. XVIII, un catalogo, o forse, in maniera più appropriata, un elenco di chiese curate di Pisa che sono già state soppresse, le quali vengono censite per la loro definitiva rinascita oppure profanazione, apre uno studio sulle origini e sugli sviluppi di queste cinquantasette vetuste strutture. Le chiese pisane sono state ampiamente studiate e, come accade spesso nelle ricerche storiche, non sempre si riscontra una univocità di dati: luoghi, personaggi, periodi di fondazione, sviluppi nel corso dei secoli, antiche famiglie, confraternite e congregazioni sembrano spesso non trovare medesime indicazioni. Il tentativo di recupero di queste notizie attraverso ricerche bibliografiche e archivistiche può essere di stimolo per nuovi studi, il cui proliferare incuriosisce il lettore, ma anche di supporto a nuove iniziative che il testo del manoscritto invita a prendere in considerazione. Il confronto con l'attualità non può essere facile nel caso in cui questi edifici, nati con scopi religiosi e molto frequentemente affiancati da piccole opere assistenziali, sono andati completamente distrutti nel corso del tempo per varie circostanze, per cui anche l'individuazione attuale di un piccolo dettaglio diviene un elemento di ulteriore motivo di studio e di indagine. Quelle chiese, invece, ancora oggi esistenti, possono ritrovare, pur senza pretesa, un piccolo tracciato del loro antico passato, coronato qualche volta da un illuminato splendore, qualche altra da profonda decadenza.