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Editore: UTET Università
Reparto: Economia
ISBN: 9788860084804
Data di pubblicazione: 09/06/2017
Numero pagine: XII-466
In continuità con le precedenti edizioni, il testo ha conservato la sua struttura di base senza perdere di vista i cambiamenti che interessano l'evolversi della realtà. Il testo affronta la sempre attuale tematica dell'intervento pubblico nell'economia, offrendo un ampio panorama dei modi in cui agisce lo Stato. Il benessere sociale si pone spesso tra interessi contrastanti e difficilmente conciliabili: i danni prodotti dall'agire dei singoli e l'impossibilità di organizzare in modo efficiente e collettivamente utile le attività economiche esigono un intervento dello Stato. Abbandonata da decenni, nonostante alcune recenti resistenze, la concezione di uno Stato terzo e imparziale rispetto agli agenti economici, l'intervento pubblico si è consolidato e sviluppato in modi diversi al fine di correggere, sostenere e se necessario supplire all'economia privata per mezzo dell'economia pubblica. L'obiettivo che si intende raggiungere con l'azione pubblica è, innanzitutto, la stabilizzazione dell'economia attenuando le fluttuazioni che la caratterizzano e che alternano periodi di eccessiva espansione a periodi di crisi, senza però perdere di vista i problemi dell'efficienza allocativa delle risorse nell'ambito del processo produttivo e dell'equa distribuzione dei suoi risultati tra i cittadini. La realizzazione di questi tre risultati, tuttavia, si scontra con le distorsioni che l'intervento pubblico può generare e le inefficienze che alle volte accresce per effetto non solo dello spiazzamento dei privati, ma anche a causa di scelte errate o di cattiva gestione delle risorse disponibili. Ciò non distoglie né impedisce la realizzazione degli obiettivi primari dello Stato quali la giustizia sociale e la lotta contro la povertà, cui questo testo dedica molta attenzione. L'equità sociale garantisce, infatti, un tessuto sociale stabile e un contesto in cui può svilupparsi un mercato concorrenziale ed equo. L'economia e la finanza pubblica, in sostanza, perseguono la realizzazione di uno stato del mondo migliore possibile ossia, come dice John Rawls (A Theory of justice, 1971), quello che chiunque sceglierebbe stando dietro un velo d'ignoranza che cela le sorti effettive di quando si viene al mondo: quello in cui i più poveri vivono in condizioni migliori rispetto a qualunque altro luogo nel mondo.
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