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Il volume offre la prima introduzione italiana all'opera di Siri Hustvedt, autrice statunitense di origini norvegesi, oggi fra le più lette e tradotte al mondo. In particolare verte sul nesso, imprescindibile nella sua produzione letteraria e saggistica, tra poetica e neuroscienze cognitive, campi del sapere che, insieme alla filosofia, all'estetica e alla psicologia, Hustvedt attraversa di continuo, contribuendo al dialogo, oggi essenziale, tra le humanities e le scienze naturali. Questioni di genere, riflessioni sul trauma e sulla malattia, sulla dimensione cognitiva che lega memoria, immaginazione e narrativa, oltre al suo impegno politico e sociale, fanno di Siri Hustvedt un'autrice di riferimento nel panorama internazionale. I quattro saggi raccolti nel libro corrispondono ad altrettante parole chiave che caratterizzano la scrittura di Siri Hustvedt e la sua poetica. Il volume si apre con una memoria di Vittorio Gallese, scienziato di fama internazionale, con cui Siri Hustvedt si confronta da anni in un dialogo che ha grande importanza sia per la teoria letteraria sia per le neuroscienze cognitive e le loro applicazioni nel campo delle arti soprattutto dopo la scoperta dei neuroni specchio. Oltre a costituire un'introduzione all'opera di Siri Hustvedt, utile dal punto di vista didattico, il volume si rivolge al pubblico più vasto interessato alla narrazione studiata nel contesto dell'evoluzione cognitiva dell'uomo.
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