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Una selezione di opere di Dorazio della metà degli anni Sessanta, tra le più significative di un periodo di particolare importanza per vitalità creativa e originalità Protagonista dell'arte del secondo Novecento e attivo promotore delle tendenze non-figurative espresse degli artisti del Gruppo Forma, attraverso un attento e articolato dialogo con le posizioni storiche e contemporanee in direzione astratta, Piero Dorazio intorno al 1960 consegue un rilevante successo internazionale con la serie delle "trame", dipinti in cui il fitto intreccio cromatico unitario partecipa del clima di superamento dell'informale. Dal 1963 la sua pittura offre un nuovo orientamento, rompendo la forma compatta che ha contraddistinto le sue opere fino a quel momento, attraverso l'invenzione di nuovi temi. Questi, aprendo a composizioni pittoriche fondate sull'uso del colore timbrico, tramite differenti accostamenti, intrecci e aperture, dialogano con la situazione del tempo, fondandosi su un forte ricorso alla creatività. Le realizzazioni tra il 1963 e il 1968 assumono un carattere di originalità all'interno del contesto degli anni sessanta, distinguendosi tanto dalle riduzioni espressive delle ricerche visuali o della pittura "sistemica", quanto dalle correnti indirizzate al confronto con l'immagine nella sua qualificazione mediatica. Dorazio dialoga con le maggiori figure della critica e dell'arte internazionale, in particolare statunitense, insegnando alla University of Pennsylvania di Filadelfia, dove gli è affidato il riordinamento del Department of Fine Arts, rapportandosi inoltre con le correnti europee, in particolare tedesche. Oltre a esporre in gallerie e musei americani ed europei, nel 1966 Dorazio è invitato con una sala personale alla Biennale di Venezia, dove sono riuniti oltre venti lavori tra i più importanti del periodo. Piero Dorazio. La nuova pittura. Opere 1963-1968 presenta i lavori di questo periodo, a segnalare l'importanza di quella stagione della sua opera che ne rilancia l'immagine oltre le prospettive in cui frequentemente viene inquadrata. Queste opere vengono affiancate da una selezione di lavori eseguiti da Dorazio nel 1968 durante il soggiorno di alcuni mesi a Berlino, dove matura ulteriori aspetti del suo linguaggio pittorico. Francesco Tedeschi è professore ordinario di Storia dell'arte contemporanea all'Università Cattolica di Milano. Le sue ricerche spaziano dall'Ottocento al Novecento, con contributi sulle avanguardie storiche e su singoli protagonisti dell'arte contemporanea.
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