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Editore: Skira
Reparto: Arti
ISBN: 9788857250175
Data di pubblicazione: 22/05/2023
Numero pagine: 85
Collana: Cataloghi di arte antica
I soggiorni dell'imperatore Carlo V a Mantova e l'influenza sulle arti Figlio di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza, Carlo V d'Asburgo (1500- 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, principe sovrano dei Paesi Bassi e duca di Borgogna dal 1506. Riunendo sotto il proprio regno vasti territori dell'Europa occidentale, centrale e meridionale ma anche le colonie spagnole nelle Americhe e in Asia, Carlo V è il vertice di un impero non più fiammingo o spagnolo ma europeo e globale. I soggiorni di Carlo V a Mantova del 1530 e del 1532 rappresentano due dei momenti più significativi della storia italiana ed europea dopo i tragici eventi del sacco di Roma (1527) e la pace ristabilita con Clemente VII a Bologna in occasione dell'incoronazione imperiale del 24 febbraio 1530. Le conseguenze di quelle visite furono importantissime non solo dal punto di vista politico, per le ricadute che ebbero sui delicati equilibri di potere fra l'Impero e le corti italiane, ma anche dal punto di vista delle arti figurative, per la messa a punto di un nuovo canone rappresentativo del potere imperiale. I protagonisti di questa memorabile stagione del Rinascimento furono alcuni dei migliori allievi di Raffaello: Perino del Vaga, regista degli apparati effimeri innalzati a Genova nell'estate del 1529, e Giulio Romano, che nei giorni del primo soggiorno dell'imperatore fece di Mantova "una nuova Roma". Palazzo Te fu l'epicentro dei festeggiamenti e Federico II Gonzaga il gran cerimoniere. Tra i numerosi artisti coinvolti figurano anche Parmigianino, Sebastiano del Piombo, Alfonso Lombardi e Tiziano, il cui incontro con Carlo V avvenne grazie alle trame diplomatiche intessute proprio dal duca di Mantova. In ambito internazionale fu Jakob Seisenegger, artista di corte del fratello dell'imperatore, Ferdinando I d'Asburgo, a segnare il passo verso la definizione della nuova immagine del sovrano, quindi del moderno State portrait, con il Ritratto di Carlo V con il cane del Kunsthistorisches Museum di Vienna, completato a Bologna nel 1532 e di cui lo stesso Tiziano darà una sua personale interpretazione nella tela con il medesimo soggetto, oggi conservata al Museo del Prado di Madrid.
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