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Tra i protagonisti più emblematici e misteriosi del primo ritorno alla pittura degli anni Ottanta, Alberto Abate (Roma, 1946-2012) appartiene quella schiera di temerari controcorrente che, ispirati da storici come Maurizio Calvesi e Italo Mussa, rifuggivano dalle esperienze delle avanguardie dell'epoca, considerate colpevoli di essersi chiuse nelle loro ripetitività. Nelle sue figurazioni, che seguirono presto un percorso autonomo e indipendente rispetto a quello degli altri "Anacronisti", emergono e si intrecciano due vocazioni: da un lato quella del pittore colto e, dall'altro, quella del teorico di estetica. Ordinato cronologicamente e comprendente le diversificate tipologie di cicli che si riscontrano entro l'amplissima attività creativa dell'artista, il catalogo dell'opera di Alberto Abate costituisce un nuovo punto di vista privilegiato per percorrere, a tutto tondo, l'intero sviluppo della sua carriera. Frutto di un capillare lavoro di catalogazione, archiviazione e documentazione di autenticità dell'Archivio Alberto Abate, la pubblicazione è il primo percorso esaustivo del corpus dell'artista e presenta la prefazione e una nota introduttiva di Emma Abate e un ampio saggio di Cesare Biasini Selvaggi. Completamente illustrato e introdotto da un'intervista di Linda Kaiser all'artista, il volume accoglie la più ampia selezione delle opere di Alberto Abate realizzate tra gli anni sessanta e il 2012, tra dipinti e disegni, sculture, opere grafiche, collage e design. La raccolta delle opere è accompagnata da un'antologia di testi e da una biografia dell'artista.
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