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Editore: Pàtron
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788855534109
Data di pubblicazione: 19/03/2018
Numero pagine: 252
Collana: Cultura umanistica e saperi moderni
Per Jacopo Martello, in più di una zona del proprio Canzoniere (1710), si svestì dei panni di poeta d'occasione e indossò quelli di lirico stricto sensu (si consideri solo la sua produzione, da petrarchista "affettuoso", per la morte del figlio Giovanni Battista); il suo amico e sodale Eustachio Manfredi (1674-1739) invece, per una diversa scelta o natura, restò sempre saldamente poeta d'occasione all'interno di miscellanee celebrative, godendo di una fortuna critica, oramai dimenticata, di proporzioni considerevoli (il VXIII secolo lo ritenne un «classico», da imitare al pari di altri grandi della tradizione italiana). Manfredi è quindi un esemplare perfetto per capire al meglio, dopo aver accantonato i nostri gusti e le nostre convinzioni d'oggi, come funzionavano le raccolte occasionali e - più in genere - la società letteraria in tempo arcadico, con particolare riferimento alle fasi crescimbeniana (1690-1728) e lorenziniana (1728-1743).
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