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Clandestine parentele. La cultura del progetto a fine Novecento
Bianchetti Cristina

Clandestine parentele. La cultura del progetto a fine Novecento

Editore: Donzelli

Reparto: Urbanistica e arte del paesaggio

ISBN: 9788855227834

Data di pubblicazione: 23/09/2025

Numero pagine: 176

Collana: Saggi. Natura e artefatto


25,00€
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Sinossi

Gli ultimi decenni del Novecento sono stati segnati da un'esplosione di temi e direzioni di lavoro divergenti e contraddittori che questo libro ripercorre, inseguendo parole, concetti, metafore; indagando progetti editoriali; ricostruendo polemiche e disaccordi. Rintracciando la cultura del progetto dentro le forme tarde dell'avanguardia e nelle storie dei gruppi femministi e omosessuali degli anni Settanta e Ottanta, laboratori di dialogo che allora si dicevano di autocoscienza: pratiche fondate su interpretazioni diverse dell'uguaglianza e dell'appartenenza, sempre a rischio di sfociare in nuove diseguaglianze e contrapposizioni. Nulla o quasi di questo è rimasto. La cultura urbanistica e architettonica è oggi veramente diversa da quella di fine Novecento: diversi i temi che si sono imposti con una certa violenza; diverso il tono radicale di molte posizioni; diversa l'apertura geografica con l'irruzione di culture urbanistiche altre. Non è per una sorta di ricaduta positiva sull'oggi che mi sembra utile ripensare ciò che questo testo ripropone. O per una sorta di disistima del presente che troppo spesso sfocia in una drammaturgia del declino. Obiettivo è, più semplicemente, collocarsi in un atteggiamento pratico di ascolto di posizioni che hanno disegnato l'urbanistica italiana. Consapevoli di una capacità parziale e limitata, sempre insufficiente a ricostruire l'intero intreccio di discorsi e di pratiche che accompagnano il progetto. Qualcosa la cui utilità si misura nelle riflessioni che genera. E sta quindi a chi legge accertare. Questo libro è un omaggio alla cultura progettuale degli ultimi decenni del Novecento nell'apertura di temi che la connota, nella disarticolazione delle posizioni, nelle ambizioni certo sproporzionate al peso esercitato. Una cultura progettuale che non è riconducibile a un unico sistema di valori, a una raccolta selezionata di biografie esemplari, a qualche racconto edificante.

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