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«Eravamo squasi dietro a morire da fame». L'alimentazione nella Grande Guerra
Rasi Donatella

«Eravamo squasi dietro a morire da fame». L'alimentazione nella Grande Guerra

Editore: Cierre edizioni

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788855202138

Data di pubblicazione: 17/05/2023

Numero pagine: 132

Collana: Il mondo in tavola


14,00€
Facile da trovare

Sinossi

Lamentarsi del cibo e della fame è tema ricorrente nelle testimonianze della Grande Guerra. Secondo i Comandi dell'Esercito, quello distribuito alle truppe era un rancio più che congruo e per molti soldati rappresentava un'alimentazione più ricca di quella che avevano nella vita civile, in un'Italia povera e malnutrita. Dovendo bilanciare le esigenze del fronte e sopperire alle crescenti difficoltà del paese, dopo la disfatta di Caporetto e lo scarso raccolto del 1917 il governo decide di introdurre il razionamento e la tessera annonaria. Viene inoltre promossa dalle autorità una capillare campagna di propaganda per la limitazione dei consumi, per convincere la popolazione che dalla più rigorosa economia sarebbe dipeso l'esito della guerra. Trattenute fuori casa dal lavoro cui erano chiamate per sostituire gli uomini al fronte, le donne imparano in quegli anni a usare alimenti preconfezionati come i dadi, il concentrato di pomodoro, il latte in polvere, le scatolette di carne o di pesce. La Grande Guerra, infine, incide sulle abitudini alimentari degli italiani, avviando un processo di contaminazione del gusto tra Nord e Sud: un modo altro, doloroso ma efficace, di fare l'Italia.

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