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Editore: Aracne
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788854883024
Data di pubblicazione: 20/03/2015
Numero pagine: 316
Dai frammenti giovanili, fino ai Lineamenti di filosofia del diritto, la contraddizione è stata una nozione fondamentale nella dialettica hegeliana. Nel corso della sua elaborazione, l'iniziale molteplicità di significati, prevalentemente etico-teologici, del periodo francofortese è andata sempre più definendosi, dopo Jena, in senso logico-filosofico, pur conservando una essenziale ambiguità semantica, segno necessario della speculatività che la parola filosofica deve avere per Hegel. Nella prima parte del libro si sottopone a critica serrata una delle interpretazioni più eterodosse della questione, quella cosiddetta "coerentista", la quale ritiene che nella sua dialettica Hegel volesse addirittura esaltare il principio di non-contraddizione; nella seconda parte, l'autore svolge una propria lettura, secondo cui invece la dialettica hegeliana supera nettamente il principio di non-contraddizione, non solo nella sua versione razionalistico-astratta, ma anche in quella classico-aristotelica: la contraddizione è per Hegel la struttura della verità e il principio di generazione e realizzazione di tutte le determinazioni, ad un tempo logiche e ontologiche.
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