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Editore: Neri Pozza
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788854511644
Data di pubblicazione: 04/02/2016
Numero pagine: 333
Traduttore: Fefè S.
Collana: Le Grandi Scrittrici
Apparsa per la prima volta nel giugno del 2005, qualche mese prima che Sybille Bedford concludesse la sua lunga esistenza, "Sabbie mobili" non è semplicemente l'autobiografìa di "una delle più brillanti esponenti della prosa inglese moderna" (Bruce Chatwin). È il racconto di un secolo in cui "tutte le vite si spezzarono in due" e, insieme, un prezioso documento su come accostarsi all'arte della scrittura. Nata in Germania da Maximilien von Schoenebeck, il "beau Max" superstite del mondo scomparso nell'apocalisse della Grande guerra, il barone che nella sua residenza estiva teneva una coppia di scimpanzé, e da una madre ebrea molto più giovane del suo consorte, per una serie di circostanze - la morte prematura del padre, la fuga ancora più prematura della madre in Italia - Sybille, detta Billi, fu costretta a lasciare presto la Germania, alla volta prima dell'Italia presso la madre e poi dell'Inghilterra. Erano gli anni di Weimar e della Società delle Nazioni. Anni cominciati con grandi speranze e proseguiti con crack finanziari e paure sotterranee che si fecero presto palesi con l'avvento del fascismo e, nel 1933, delle camicie brune. Billi divenne subito consapevole del suo destino: essere una rifugiata, una sopravvissuta cui era toccata la sorte propria di ogni illustre espatriato negli anni tra le due guerre: vivere in enclave - il Sud della Francia in compagnia di Aldous Huxley, Thomas Mann e Bertolt Brecht...
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