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Editore: Itaca (Castel Bolognese)
Reparto: Letteratura
ISBN: 9788852603099
Data di pubblicazione: 01/08/2012
Numero pagine: 224
Collana: Saggi
«Dio non crea una brama o una speranza senza aver pronta una realtà che le esaudisca. La nostra brama è la nostra certezza, e beati siano i nostalgici, perché torneranno a casa» (K. Blixen). Tre sono i fili dell'ordito che cuce in profondità l'approccio di Filippetti ad autori e testi. Primo: l'autocoscienza divisa e mutilata di un io sradicato, déraciné, in balia del dualismo terra-cielo, noia-ideale, carnalità-spiritualismo etereo. Se l'io pirandellianamente si frantuma in centomila aspetti, non ne rimane niente. La perdita del centro di cui parla Hans Sedlmayr è anche perdita del volto, dell'identità. Secondo: lo struggimento esistenziale, ovvero la domanda di assoluto, e l'evidenza che il dato reale è segno che rimanda più in là, più su, oltre: è analogia. Quale stupore quando questo sguardo sulla realtà viene a galla, come un fiume carsico, in brani di autori che la critica ha mummificato entro lo schema del calcinato nichilismo! Terzo: i fatti e gli incontri che inducono autori agnostici o atei a fare i conti con l'esperienza cristiana, entro quel più grande alveo che Northrop Frye ha chiamato il grande codice: l'immaginario biblico. E, di nuovo, non mancheranno le sorprese...
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