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Editore: Laterza
Reparto: Problemi e servizi sociali
ISBN: 9788842090458
Data di pubblicazione: 02/07/2009
Numero pagine: 300
Collana: Storia della medicina e della sanità
Sono stati circa quarantamila i "matti" del San Martino, il manicomio di Como entrato in funzione nel giugno del 1882: poveri contadini ammalati di pellagra, mentecatti e vagabondi, casalinghe isteriche o in preda al delirio delle puerpere, bambini abbandonati, operai e muratori alcolizzati, emigrati meridionali e veneti rimpatriati dalla Svizzera ai primi segni di malattia mentale (il loro disagio ottenne anche una ben precisa definizione medica: il "delirio dell'immigrato"). Molti tra gli ospiti del San Martino - almeno fino all'approvazione della legge Basaglia nel 1978 - venivano internati "d'imperio", sulla base di un certificato medico che li dichiarava "pericolosi a sé o agli altri", o anche solo "di pubblico scandalo": insomma bastava che il sindaco, il parroco, il medico e il comandante dei Carabinieri di un paese decidessero di concerto che una determinata persona, a salvaguardia della quiete e del decoro pubblico, non dovesse più circolare liberamente, perché per questa si aprissero le porte del manicomio e di una terribile non-vita. Accanto alle statistiche e alle raccolte di dati che, provenienti dagli archivi del San Martino, documentano un secolo di attività, Gianfranco Giudice racconta le biografie dei tanti "folli" che sono passati per i padiglioni di questo manicomio di confine, alla frontiera tra l'Italia e la Svizzera ma anche tra la normalità urbana e l'emarginazione dei diversi.
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