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Il volume esplora le molteplici forme in cui si è espressa la ricezione di Leonardo da Vinci nel Novecento: l'età delle celebrazioni, delle manipolazioni, delle traduzioni e dei recuperi dell'artista del Rinascimento assunto a emblema dell'"uomo moderno". Il ventesimo non è solo il secolo della Gioconda con i baffi di Marcel Duchamp: i saggi qui riuniti raccontano il Leonardo dei futuristi e quello di Walter Benjamin, il Leonardo "anatomico" riconosciuto da Luca Beltrami e quello reinventato nell'opera di Bruno Munari. Se ne ripercorrono, fino ai giorni nostri, fortuna e sfortuna critica, l'impatto nell'ambito della fotografia, del cinema e delle arti contemporanee, le manipolazioni del web, le derive dell'incultura, ma si ricordano anche i pionieristici interventi di restauro e recupero di primo Novecento e del secondo dopoguerra fino al fenomeno della diffusione dei motivi leonardeschi nella grafica e nell'editoria. E ancora, si sonda l'origine di quel mito del "genio italiano", consolidatosi con il fascismo e riferito non solo all'innovazione nel campo delle arti, ma anche dell'architettura, dell'ingegneria, della tecnica e della scienza, come testimoniato dalla Mostra di Leonardo da Vinci e delle invenzioni italiane svoltasi a Milano nel 1939. Ri-leggere, ri-vedere, ri-scrivere Leonardo: le prospettive interdisciplinari qui proposte intendono anche raccontare un'epoca a confronto con il problema dell'eredità di un mito e con il parallelo, incessante e non ancora esaurito bisogno di ritrovare l'uomo-artista, di "vederlo e comprenderlo nella storia".
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