Rinforzo narrativo e terapia cognitiva per l'auto-stigma. Come lo sviluppo di una nuova narrazione di sé e la riformulazione di pensieri disfunzionali può contrastare l'auto-stigma nelle persone con malattia mentale di Yanos Philip T.; Roe David; Lysaker Paul H.; Lasalvia A. (cur.); Bodini L. (cur.); Bonetto C. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Rinforzo narrativo e terapia cognitiva per l'auto-stigma. Come lo sviluppo di una nuova narrazione di sé e la riformulazione di pensieri disfunzionali può contrastare l'auto-stigma nelle persone con malattia mentale
Yanos Philip T. , Roe David , Lysaker Paul H.

Rinforzo narrativo e terapia cognitiva per l'auto-stigma. Come lo sviluppo di una nuova narrazione di sé e la riformulazione di pensieri disfunzionali può contrastare l'auto-stigma nelle persone con malattia mentale

Editore: Giovanni Fioriti Editore

Reparto: Scienze mediche. medicina

ISBN: 9788836251063

Data di pubblicazione: 17/06/2024

Numero pagine: 102


15,00€
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Sinossi

"Rinforzo narrativo e terapia cognitiva per l'auto-stigma (Narrative Enhancement and Cognitive Therapy - NECT) è un intervento che ha l'obiettivo di aiutare le persone con malattia mentale a superare l'effetto che l'internalizzazione di stereotipi negativi (ad esempio, pericolosità, incompetenza e inguaribilità) ha sul senso del proprio valore, di modo che possano realizzare appieno il proprio progetto di vita. NECT è stata originariamente sviluppata da Philip T. Yanos, David Roe e Paul Lysaker grazie a un finanziamento ricevuto nel 2008 dai National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti. Già dalla metà degli anni 2000 gli autori erano interessati a mettere a punto un intervento di questo tipo, partendo dall'assunto che il processo di internalizzazione dello stigma (noto anche come auto-stigma) giocasse un ruolo fondamentale nell'inibire i percorsi di recovery nelle persone con gravi malattie mentali (quali la schizofrenia). In effetti, l'auto-stigma porta molte persone a adottare una "identità legata alla malattia" che diminuisce la loro speranza nel futuro e li scoraggia dal perseguire obiettivi lavorativi e educativi che sarebbero altrimenti in grado di raggiungere.

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