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Editore: Giappichelli
Reparto: Diritto
ISBN: 9788834888391
Data di pubblicazione: 01/09/2013
Numero pagine: VII-169
Non serve dire molto della rilevanza delle intercettazioni telefoniche ed ambientali nel diritto processuale penale: essa è sotto gli occhi di tutti e non può sfuggire a nessun osservatore dei fenomeni giurisprudenziali quanto lo strumento di captazione delle conversazioni sia, ormai, assurto a mezzo di acquisizione di notizie - anche penalmente irrilevanti -, con riduzione profonda della naturale vocazione investigativa delle attività di cui agli artt. 266 e segg. c.p.p. Ed in quest'ottica si pone anche la giurisprudenza pressoché costante della Cassazione che, nell'esigenza repressiva di mantenere le prove a carico acquisite in sede di indagine, manca di censurare pratiche fortemente contrastanti con lo spirito accusatorio del Codice e con la lettera della legge, così consentendo il mantenimento, nei fascicoli, di trascrizioni di conversazioni che possono essere divulgate, come la prassi insegna, anche molto prima di essere pubbliche. A fronte di tale situazione le intercettazioni, oltre che strumento di indagine, a volte essenziale, sono divenute vero e proprio mezzo di prova per diritto vivente, perdendo l'originaria funzione di strumento di acquisizione di notizie assolutamente indispensabili al prosieguo delle indagini già in corso. Il presente lavoro ha il pregio di rappresentare, attraverso l'esame di un'ampia casistica giurisprudenziale, lo stato dell'arte secondo dottrina dottrina e giurisprudenza.
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