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Editore: Vita e Pensiero
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788834306789
Data di pubblicazione: 01/03/2002
Numero pagine: 398
Collana: Univer./Ric./Media spett. processi cult.
Il teatro ha occupato un ruolo centrale nella pedagogia gesuitica dell'età moderna, orientata alla formazione dell'uomo pubblico. In questo saggio esso è indagato in una prospettiva ampia che intende ancorare il teatro di collegio, praticato fuori dal professionismo, ma con alte ambizioni formative, alla gestione della comunicazione cittadina durante le occorrenze cerimoniali e festive. Il luogo simbolico di raccordo fra teatro e teatralità è individuato nell'uso sapiente della 'parola in scena': la "parola dipinta" attraverso le risorse della retorica modella l'uomo immettendolo in un circuito interiore in cui parola e immagine, fantasia e corporeità si saldano e fluiscono l'una nell'altra, perfezionandosi reciprocamente. L'istanza pedagogica e teatrale poggiava, dunque, su un'antropologia dell'unità della persona, intesa come coscienza incarnata e soggetto unitario che continuamente necessita di tornare alla propria identità. L'excursus qui proposto attraversa i due secoli della modernità gesuitica, dalle soglie del Seicento verso l'ultimo scorcio del secolo dei lumi. Le dinamiche dei testi drammatici e la struttura retorica dei teatri effimeri offrono esercizi di lettura che incastonano gli eventi milanesi nel grande alveo della cultura gesuitica europea. Il quadro storico e la riflessione fondativa convergono nella ricostruzione delle linee-guida del progetto antropologico sotteso.
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