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Editore: Bollati Boringhieri
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9788833936123
Data di pubblicazione: 21/01/2021
Numero pagine: 368
Collana: Saggi tascabili
Dopo aver raccontato la Vienna ebraica tra Otto e Novecento, con le sue personalità del mondo intellettuale e artistico, Riccardo Calimani si concentra sugli ebrei della scena berlinese. Gli ebrei e la Germania hanno sempre avuto un rapporto complesso. Presenza stabile, radicata nei territori germanofoni fin dall'Alto Medioevo, gli ebrei sono stati una parte imprescindibile della cultura tedesca. Con l'irruzione della modernità, nel XIX secolo, ampi settori della cultura ebraica si integrano ancora più stabilmente nel tessuto socioculturale circostante, ma al contempo sorgono forze oscure che si oppongono a quell'integrazione. Si getta così il seme di un sentimento antisemita, che identifica nell'ebreo l'«altro» da cui differenziarsi, in una sorta di percorso automutilante che si risolverà drammaticamente nella barbarie nazista e nella Shoah. Eppure per anni la componente ebraica della cultura tedesca aveva regalato al mondo personalità d'eccezione in ogni campo: la famiglia Mendelssohn, Heinrich Heine, Karl Marx, Max Weber, Ernst Bloch, Walter Benjamin, fino a Hannah Arendt e Albert Einstein, per fare solo i nomi più noti. La storia collettiva e personale degli ebrei tedeschi, e il contesto storico e sociale, vengono raccontati da Calimani con freschezza, entusiasmo e nostalgia; e un quadro di grande storia ebraica nell'ambito della grande storia europea prende letteralmente forma sotto gli occhi del lettore.
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