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Criminalità: normalità, follia, o condotte al limite?
D'Angelo Daria

Criminalità: normalità, follia, o condotte al limite?

Editore: Nuova Cultura

Reparto: Problemi e servizi sociali

ISBN: 9788833651897

Data di pubblicazione: 30/11/1999

Numero pagine: 220


26,00€
Esaurito

Sinossi

In questo testo mi interrogo sulla possibilità di "ridurre" e "circoscrivere" il comportamento umano entro il rigore di una "verità" scientifica. Mi sono proposta di indagare sulla linea di confine tra la "normalità" e la devianza, la quale linea sembra scomparire nel momento in cui i due piani, quello della "normalità" e quello della "follia" si intersecano e la linea, il confine, sembra scomparire e i due piani confondersi. La mia attenzione è posta sulla criminalità intesa come realtà deviante, che io ho definito "altra". L'obiettivo che mi pongo a conclusione del mio lavoro è quello, oltre che di dare una risposta a tale quesito, di poter affermare se la devianza possa essere definita come a-normalità, o semplicemente normalità "altra", una normalità che vive di "regole" in qualche modo "altre". Ed inoltre, è giusto parlare di una "realtà della patologia", oppure, di una "patologia della realtà"? L'aggressività, la violenza apparentemente priva di motivazioni, la gratuità e la sproporzione del gesto, sono oggetto di studio in differenti contesti e hanno prodotto una vastissima letteratura. La letteratura scientifica è concorde sul fatto che solo una bassa percentuale di soggetti che hanno commesso omicidi sia affetta da disturbi mentali; da questo presupposto mi pongo alcuni quesiti. Qual è l'input alla violenza, il suo principale motore, quale il meccanismo di difficile comprensione la innesca? Chi è il matto, il folle, il deviante? E cos'è la normalità? Sono domande che ognuno di noi si pone, sia per curiosità, sia per capire i limiti del "concesso", ma in fondo ce lo chiediamo poiché il tema della devianza, della follia, è un tema che fa paura, la sua stessa stigmatizzazione fa paura.

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