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Editore: Listlab
Reparto: Architettura
ISBN: 9788832080117
Data di pubblicazione: 01/02/2020
Numero pagine: 288
Collana: Meridiano 120
Il mondo di oggi sta cambiando. Il centro dello sviluppo si è spostato in Asia, dove vive già più della metà della popolazione mondiale. In futuro, gli insediamenti asiatici saranno semplicemente più numerosi di quelli degli altri continenti. E, cosa più interessante, questo "boom urbano" non ha nulla a che fare con ciò che è accaduto in Occidente, dove il suburbanismo è finito per dominare il paesaggio e la vita della maggior parte delle persone. In Asia, gli usi del suolo si mischiano gli uni con gli altri e si può facilmente trovare produzione agricola a fianco ad abitazioni, templi o fabbriche high-tech. È un nuovo tipo di mixitè e, se ben gestito, potrebbe essere molto più sostenibile di una qualsiasi periferia europea. In questo contesto, c'è un'altra cosa che ha iniziato a svilupparsi, ovvero uno spazio pubblico in grado di strutturare questo paesaggio e fornire sia spazi sociali che identità alla comunità che vi vive. In un certo senso, in Asia si sta ora sviluppando ciò che il landscape urbanism teorizza da tempo. Qui è però una questione concreta, soprattutto in luoghi come Taiwan, dove è possibile una qualche forma di democrazia diretta. In un certo senso, sta succedendo qualcosa di simile a ciò che é successo all'inizio della scuola ticinese nel sud della Svizzera, o ai tempi delle Olimpiadi di Barcellona in Catalogna, quei rari casi di city-making dove sono state sviluppate innovazioni chiave nella pianificazione e nel progetto. Detto ciò, questa new wave asiatica è qualcosa che parla di ciò che potrebbe diventare la cultura del design della maggior parte dell'urbanizzazione futura del mondo. Sheng-Yuan Huang e i suoi colleghi di Fieldoffice sono l'avanguardia di questo movimento, il quale sta producendo una nuova forma di vita collettiva in termini di design e cultura dell'abitare. Sono anche quelli che oggi sperimentano nuovi sistemi di pianificazione e progettazione, sperimentazioni da cui imparare cos'è la città oggi e come possiamo trasformare il paesaggio. Alla luce di ciò, il libro è un primo tentativo di inquadrare il loro lavoro in termini di city-making, ma anche evidenziarne quegli aspetti che possono offrire riferimento agli urbanisti e ai progettisti di tutto il mondo.
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