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Editore: Arianna Editrice
Reparto: Economia
ISBN: 9788828511878
Data di pubblicazione: 25/03/2025
Numero pagine: 96
Collana: Un'altra storia
L'Accordo di Parigi del 2015 ha segnato una pietra miliare imposizione di limiti alle emissioni di gas serra, l'UE ha poi emanato una legge sul clima che impone una riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e zero emissioni nette entro il 2050. Da qui un'Apocalisse annunciata il cui strumento è l'istituzione del sistema ETS (Emission Trading System), che introduce un mercato per lo scambio di quote di emissione di carbonio. Insomma l'ambientalismo diventa un lucroso business. Il mercato del carbonio rappresenta una leva economica per la transizione energetica, integrata da misure come il supporto alle energie rinnovabili e il sequestro di CO2 tramite foreste. Tuttavia, i costi per individui e famiglie sono già aumentati sensibilmente. Questo incremento, ad esempio nel settore energetico, deriva da meccanismi di mercato che regolano i prezzi in modo complesso e poco trasparente. Il sistema di certificazioni, come quella FSC (Forest Stewardship Council) è ipocrita, poiché molte pratiche "green" coesistono con attività distruttive, come l'abbattimento di alberi per il 5G o le pale eoliche. Le politiche aziendali, come quelle di una nota marca di biscotti, fanno mosse strategiche per guadagnare dalla forestazione tramite la vendita di crediti di carbonio, che rappresentano un business redditizio piuttosto che un vero impegno ecologico. Di qui le indagini e la denuncia di 20 Compagnie per greenwashing (ecologismo di facciata) Altre iniziative aziendali, come il packaging riciclabile o la riduzione dell'uso della plastica, celano strategie di marketing. La "sostenibilità" è spesso descritta in termini vaghi o con azioni dettate da motivazioni economiche. Inoltre, l'eccessiva dipendenza dalla tecnologia per controllare la produzione agricola allontana dalla natura e favorisce il potere delle multinazionali. I progetti "green", come la piantumazione di alberi, risultano talvolta paradossali e guidati più da interessi economici che da reali benefici ambientali, nascondendo obiettivi di controllo sociale ed economico. Criticando la narrazione dominante, si sottolinea come il ruolo delle api e degli ecosistemi sia fondamentale, ma si evidenziano le disfunzioni causate da pesticidi come il glifosato, largamente usato in agricoltura, e si accusa il sistema di mascherare queste pratiche attraverso etichette ingannevoli. Si critica l'energia rinnovabile, come l'eolico, per i danni ambientali e sociali, e si mette in dubbio la sostenibilità di tecnologie come le auto elettriche, sottolineando l'impatto devastante dell'estrazione di metalli rari. Un'attenzione particolare è data alla geoingegneria e al "cloud seeding", accusati di manipolare il clima con effetti catastrofici. Le auto elettriche vengono considerate parte di un piano per il controllo economico e sociale, legato anche al concetto di "Smart Cities". Viene criticata la gestione della pandemia di COVID-19, vista come un pretesto per ridurre le libertà personali e favorire grandi multinazionali. Infine, si prevede un futuro in cui tasse sul carbonio e misure digitali per il controllo ambientale diventeranno sempre più pervasive, trasformando le vite umane in un sistema di punteggi e restrizioni. L'autore invita a riflettere criticamente su queste politiche, spesso presentate come progressiste, ma considerate uno strumento di dominio.
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