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La drammatica carcerazione e tortura di Tommaso Crudeli (1702-1745) indusse Francesco Stefano di Lorena a sospendere le attività del Tribunale dell'Inquisizione. Il Granduca di Toscana avviò l'opera di emancipazione del potere secolare da quello spirituale con la demolizione del Tribunale ecclesiastico (1754) e con una serie di provvedimenti che portarono poi, grazie al figlio Leopoldo, all'abolizione della Manomorta, della Nunziatura e della pena capitale. Questo volume costituisce l'ultimo di un trittico su Tommaso Crudeli, un opus storico e letterario a cui Renzo Rabboni da decenni dedica un'appassionata ricerca. Le vicende lorenesi vengono qui analizzate in un'inedita prospettiva grazie a un documento del 1737, recentemente ritrovato negli USA: una lettera scritta dal ministro britannico Horace Mann indirizzata al Crudeli. Tale documento consente di scorgere la familiarità del ministro Mann con Crudeli, gettando luce sulle protezioni che si attivarono per salvare il confratello dalle mani dell'Inquisizione, e, indirettamente, sulla strenua volontà del governo laico di limitare le interferenze ecclesiastiche nella giurisdizione del principe. Il volume arricchisce l'affaire Crudeli di altro materiale inedito, includendo anche lo scabroso caso giudiziario del fratello Antonio, e delinea il faticoso percorso della lotta per i diritti umani, che vide la Toscana, già protagonista dell'Umanesimo e del Rinascimento, all'avanguardia nelle conquiste civili della modernità.
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