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Editore: Aracne
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788825541601
Data di pubblicazione: 23/09/2022
Numero pagine: 524
L'attuale Europa non funziona. Vigono in essa rapporti di forza che, di volta in volta, determinano i comportamenti e le scelte che ne scaturiscono, in barba a tutte le regole e a ogni principio dello stato di diritto e della democrazia. Se lo Stato membro di turno, infatti, è funzionale al progetto del gruppo di controllo, le regole si interpretano e i soldi arrivano, mentre, se, al contrario, aleggia anche solo il sentore del non allineamento, lo Stato malcapitato è dato in pasto ai mercati e "perseguitato", viene messo nella lista nera. Si tratta cioè nient'altro che di mercimonio, di interessi e di convenienze: la Polonia ne è l'esempio eclatante, ma anche la Grecia, a suo tempo, è rientrata in un "delirio" simile. In base a tali distorti "presupposti" questa Europa sbagliata sta inghiottendo se stessa, infliggendo multe e sanzioni, procedimenti tramite i quali nega milioni e fondi, contributi ed aiuti agli Stati "canaglia" e li elargisce invece a chi ritenga e sia additato quale il depositario dei principi di democrazia od il difensore dei diritti internazionali. Ciò in base a un originale quanto deleterio diritto che tale non è, "a la carte". Nel libro si sostiene di invertire la rotta intrapresa e di rimodulare l'Europa in modo che ciascuno Stato membro abbia la propria politica, a cominciare da quella economica, autonomamente dall'Unione. L'Europa è, infatti, un ideale di progressiva convergenza tra gli Stati che ne fanno parte, non l'attuale insalata russa (pardon, oggi ce l'abbiamo con i russi quindi niente insalata!), insomma questo caos che è. Da qui la proposta di una nuova strategia da intraprendere per l'Europa, qui ben delineata e vincente.
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