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Uberization. Il potere globale della disintermediazione: cosa fare perché uno strumento utile non diventi un'ideologia
Belloni Antonio

Uberization. Il potere globale della disintermediazione: cosa fare perché uno strumento utile non diventi un'ideologia

Editore: EGEA

Reparto: Economia

ISBN: 9788823835863

Data di pubblicazione: 02/03/2017

Numero pagine: 179

Collana: Business e oltre


19,90€
Esaurito

Sinossi

A un secolo di distanza da quando Henry Ford diede vita a quel sistema organizzativo e di produzione che dalla sua fabbrica prese nome e che, involontariamente, impose i propri principi ispirativi a mercati e contesti diversi, la storia sembra oggi ripetersi con Uber e il suo modello, applicato a settori sempre più distanti dall'«originale». L'"uberization", tuttavia, è solo uno degli ingredienti di una nuova ricetta tecnologica in cui algoritmi, applicazioni, piattaforme software, click e dati dettano le regole dell'innovazione all'insegna del fenomeno, più ampio e inclusivo, della disintermediazione. Nata con il web, la disintermediazione predica la ricerca continua dell'efficienza attraverso l'eliminazione degli intermediari all'interno di un processo. Prende per mano la distruzione creatrice di Schumpeter promettendo velocità, risparmi e profitto, mediante la costruzione di una via più breve, di una relazione diretta con il cliente/utente. Influenza ogni organizzazione, diffondendo l'idea che si possa accedere al proprio mercato di riferimento anche da outsider, senza dipendere da alcuna struttura e senza l'esperienza del professionista. Lascia la propria impronta nel business dei grandi colossi del web così come delle piccole startup, nelle nuove forme dell'industria editoriale e della comunicazione così come nelle regole di una campagna elettorale. I seguaci la considerano una soluzione geniale, i nemici e i detrattori ne vedono pericoli e aspetti negativi. È forse uno dei processi recenti più innovativi perché meglio rappresenta il tentativo di redistribuire - grazie alla tecnologia - denaro, opportunità, potere e gerarchie. Ma quanto di realmente dirompente c'è in essa e quanto invece è frutto di un percorso ciclico e fisiologico?

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