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Editore: LAS
Reparto: Educazione
ISBN: 9788821313677
Data di pubblicazione: 14/04/2020
Numero pagine: 346
Collana: Studi sui giovani
Il presente volume si comprende bene se si colloca nel particolare processo storico vitale, nel cui "spirito del tempo" si muove anche la philosophical practice. Essa costituisce il punto di partenza dell'avventura filosofico-pedagogica in cui ci coinvolge l'autore. Il discorso è logico, chiaro, ben ragionato e confortato da intelligenti e abbondantissime annotazioni in calce, organicamente esposte e riprese da una ben selezionata letteratura filosofica e non solo, di ottima qualità. La scrittura è precisa, riveduta, letterariamente scorrevole e agevolmente recepibile. Il tono del discorso è sempre mantenuto alto, coltivato, anche con una certa tenuta di "pulcritudine", e raffinatezza letteraria. Certamente la lettura del volume arriva agevolmente a far apprezzare la ricchezza delle informazioni, contenuta in esso, arricchita da continui sguardi alle discipline delle scienze umane più viciniori. Come pure mi pare che il lettore venga facilmente attirato dalla personalissima, ma ragionata e argomentata, riqualificazione pedagogica di categorie e concetti antropologici. E fa percepire come intrigante l'arditezza del modello di educabilità presentato. Ma vorrei evidenziare un ultimo fruttuoso effetto che sortisce dalla lettura attenta del testo: l'essere un bello stimolo per arrivare a pensare "sapienzialmente" la vita e l'educazione. (dalla prefazione di Carlo Nanni). Questo volume ha il merito di aver riancorato la pratica filosofica al suo grund naturale, di aver restituito all'educazione il suo ineludibile processo e fine di costruzione di un umanesimo plenario e comunitario, di aver ricollocato il valore della comunicazione nello specifico solco dell'educazione, e viceversa. Di aver ribadito che è propria della relazione educativa, quella dimensione di rapporto profondo che lega la testimonianza credibile dell'educatore con l'umanità in fieri dell'educando. L'educazione è un fatto di cuore, perché il cuore è il motore integrale della persona, ne è nucleo ontologico profondissimo, in cui conoscere, scegliere e agire, trovano un punto di coesione indissaldabile nell'amare. Perciò il cuore dell'educazione, coincide con l'educazione del cuore. La pratica filosofica ricostruita e proposta con acume di cuore e di intelletto dall'Autore, che vede convergere nella sua esistenza sia il ruolo di filosofo che di educatore, confermano questo dato e si propongono come compito di speranza e di costruzione per un mondo irradiato dalla via pulchritudinis, via certamente non semplice, ancora oggi in attesa di essere meglio conosciuta e prassificata, come risorsa per una umanità bisognosa di bontà e di verità autenticamente belle. (dalla postfazione di Cristiana Freni)
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