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In tempi recenti si parlava di «secolo delle città»: oltre la metà della popolazione mondiale viveva ormai in aree urbane, generalmente ritenute i luoghi privilegiati dell'innovazione e della modernità, gli spazi dove l'attività economica tendeva a concentrarsi generando ricchezza. Una visione al fondo ottimistica della realtà, pur non trascurandone contraddizioni e criticità evidenti, portava ad apprezzare le città come formidabili driver di crescita e sviluppo e soggetti, sotto il profilo politico e istituzionale, potenzialmente in grado di conquistarsi spazio in un contesto in cui, per effetto della globalizzazione e dei suoi impatti, parevano perdere peso e influenza gli Stati nazionali. Negli ultimi anni, a causa della pandemia e delle guerre, per gli effetti evidenti dei cambiamenti climatici, lo scenario è profondamente cambiato. Sembra ormai chiudersi una fase apertasi con la conclusione del «secolo breve» e ci si trova immersi in una transizione il cui punto di approdo è tutto da definire. Le città continuano a essere ambito di analisi privilegiato per verificare dinamiche in atto, per sperimentare politiche all'altezza delle sfide del tempo presente. In questo volume un composito gruppo di studiosi analizza, con un approccio complessivo multidisciplinare, la realtà delle grandi città italiane, interrogandosi sul loro possibile protagonismo, sulle sfide che si debbono affrontare con la consapevolezza che proprio nelle città e attorno alle città si giocano alcune delle partite decisive per il prossimo futuro del paese.
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