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Editore: Il Mulino
Reparto: Letterature straniere: critica
ISBN: 9788815275585
Data di pubblicazione: 24/05/2018
Numero pagine: 267
Collana: Percorsi
Negli ultimi anni gli spettri sono tornati sulla scena intellettuale, diventando una metafora concettuale ricorrente e multiforme. Il concetto di spettralità viene usato per ripensare l'influenza esercitata dagli schermi sui corpi e sulle menti, per gettare nuova luce sulla dimensione immateriale della realtà in cui viviamo. Al di là di questo, dalla psicologia alla politica, dagli studi di genere all'architettura, i contesti in cui tale concetto compare sono così numerosi che nel mondo anglosassone si parla ormai di «spectral turn». Nella maggior parte delle teorie recenti, la dimensione spettrale non prevede si creda nella realtà delle rivelazioni spiritiche: il fantasma è stato disancorato dall'armamentario superstizioso ed è in buona sostanza ridotto a materia speculativa. Questa spettralità senza fantasmi, in verità, ha una storia secolare, che oggi viene spesso trascurata. «Ritorni spettrali» suggerisce di riallacciare il filo col passato, e di leggere la spettralità contemporanea in relazione a quell'ampio processo di «liberazione» dalla credenza nel soprannaturale che si è intensificato parallelamente allo sviluppo tecnico e industriale, alla modernizzazione urbana e abitativa e all'affermazione del paradigma psicoanalitico, il quale ha contribuito non poco alla riduzione dello spettro a «semplice metafora».
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