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Editore: Il Mulino
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788815139450
Data di pubblicazione: 04/11/2010
Numero pagine: 333
Collana: Saggi
Nel dopoguerra italiano, cattolici e comunisti avevano quanto meno un'idea in comune sulla famiglia: che essa fosse la cellula prima della società, da fare oggetto della più grande attenzione. Basato sulla lettura e l'analisi di una quantità sterminata e non di rado divertente di testimonianze, memorie, pubblicistica dell'epoca, questo saggio racconta la posizione elaborata dal Pci sulla famiglia e la situazione concretamente vissuta dai militanti. Trasformatosi alla fine della guerra da partito di rivoluzionari di professione in partito di massa, il Pci abbracciò un modello di famiglia e una morale del tutto tradizionali. Al tempo stesso però la supremazia dell'identità politica poneva limiti precisi al privato: la famiglia veniva dopo il partito. Nel corso del decennio tuttavia, come l'autrice mostra rileggendo in particolare il settimanale dell'Udi "Noi donne", emerge un intenso dibattito soprattutto in merito alla posizione della donna (sul divorzio, il controllo delle nascite, il lavoro femminile) che in parte prepara la strada a quella critica della famiglia che segnerà il Sessantotto.
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