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Editore: Garzanti
Reparto: Letteratura greca e latina: testi
ISBN: 9788811364191
Data di pubblicazione: 16/06/2005
Numero pagine: 480
Collana: I grandi libri
Dei 142 libri che componevano la monumentale storia Ab urbe condita, cui Livio lavorò dal 27 a.C. fino alla morte, solo 35 ci sono pervenuti: la prima deca, dalle origini di Roma fino alla terza guerra sannitica (298-290 a.C.); la terza e quarta deca, e i primi 5 libri della quinta, molto lacunosi, dalla seconda guerra punica alla fine di quella macedonica (218-168 a.C.). Il grande storico ripercorre secondo lo schema annalistico le vicende dell'Urbe dall'arrivo di Enea in Italia ai funerali di Druso, figliastro di Augusto (9 a.C.) con lo scopo di fornire un maestoso, patriottico affresco della grandezza raggiunta in sette secoli dal popolo romano, ormai dominatore del mondo, e tramandarne ai posteri le gloriose imprese. L'intento retorico e morale prevale sul rigore storiografico e sull'accertamento dei fatti tanto caro al metodo "scientifico" di autori come Tucidide e Polibio: in uno stile solenne ma insieme scorrevole e non privo di accenti poetici vengono esaltati i valori civili, etici e religiosi della romanità arcaica offuscati nel tempo dalla crescente sete di potere e di ricchezza e rilanciati dal princeps Augusto, nel quale il "repubblicano" Livio saluta il restauratore della pace interna e della moralità antica. Con un saggio di Emilio Pianezzola.
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